Magalí Datzira ha iniziato a studiare contrabbasso all'età di sette anni, frequentando la scuola municipale di musica Escola Municipal de Música de Sant Andreu. Proprio lì, all'interno della Sant Andreu Jazz Band diretta da Joan Chamorro, si è avvicinata al jazz. Poco dopo ha scoperto anche la sua voce. Ancora durante gli anni del liceo, ha ottenuto una borsa di studio come cantante jazz che le ha permesso di frequentare, nel 2013/2014, l’anno propedeutico al Conservatori del Liceu di Barcellona, sua città natale. Ha poi completato il suo percorso accademico con il Bachelor presso l’Escola Superior de Música de Catalunya, durante il quale ha trascorso un anno di studi al Conservatorium van Amsterdam. Proprio ad Amsterdam si è esibita in trio con Michael Moore e Rogerio Bicudo.
A soli 13 anni ha preso parte alle registrazioni di Jazzing 2, la seconda CD-DVD della Sant Andreu Jazz Band, dove ha inciso per la prima volta come cantante. In qualità di contrabbassista e cantante ha partecipato anche all’album Joan Chamorro presenta la Màgia de la Veu, accanto ad Andrea Motis, Rita Payés ed Eva Fernández. Chamorro ha poi presentato nel 2014 il suo album di debutto Joan Chamorro presenta Magalí Datzira, con ospiti di rilievo come Scott Robinson e Perico Sambeat. Nel 2016 ha collaborato all’album De poetes, cançonetes di Toni Xuclà e nel 2023 si è esibita con il quintetto Loopholes di Andrea Motis al festival JazzBaltica.
Dal 2016 ha fatto parte del trio Wom’s Collective e si è esibita con il suo gruppo al Festival Internacional de Jazz de Polanco (Città del Messico) sia nel 2017 che nel 2022. Nell’agosto 2018 ha partecipato all’Auvernier Jazz Festival in Svizzera. Nel 2019 ha presentato il suo quintetto formato da Iscle Datzira (sax), Meritxell Nedderman (tastiere), Leonardo Mezzini (chitarra) e Arnau Figueres (batteria).
A partire dal 2020 ha pubblicato diversi singoli e una EP, fino ad arrivare al febbraio 2023, quando ha autoprodotto il suo primo album di sole composizioni originali, Des de la cuina. Una recensione ha sottolineato come in questo lavoro Datzira si mostri libera, seguendo esclusivamente la propria strada.