Febbraio, rassegna ON LINE "Count Basie Jazz Restart" - quarto concerto del mese.
L'intero concerto verrà trasmesso on line sul nostro sito e in questo stesso spazio in fondo alla pagina, trovate tutte le info per partecipare.
In esclusiva streaming per il Count Basie, la prima presentazione ufficiale live in solo di ELASTIC BLUES, il nuovo lavoro uscito il 15 novembre scorso per il suo sessantesimo compleanno.
Il progetto ELASTIC BLUES:
10 mesi di lavoro in piena pandemia, 40 musicisti coinvolti (compreso l’autore), 60 anni, 70 minuti di musica, 80 pagine di libro, 15 brani inediti, 1 cover, una campagna di co-produzione dal basso che ha ampiamente doppiato la cifra inizialmente richiesta; la prefazione di Guido Harari e molto altro per questo “Elastic Blues” che non è solo musica ma anche un libro di memorie, riflessioni, introduzione ai pezzi e traduzione dei testi, impreziosito dalle immagini e dalla grafica di Ivano A. Antonazzo.
Paolo Bonfanti, chitarrista, cantante, autore, produttore e molto altro, si e ci regala per i suoi 60 anni questo viaggio attraverso la sua musica, senza genere, con i suoi amici e collaboratori di una vita. Per l’occasione ritroviamo infatti la reunion di Big Fat Mama e viaggiando nel tempo incontriamo via via le band che lo hanno accompagnato in questi 35 anni di carriera, dagli anni ’80 ad oggi, con varie formazioni, ad ognuna delle quali corrisponde uno stile ben definito.
Tra i vari ospiti non potevano mancare, ad esempio, Fabio Treves, Lucio Fabbri, Aldo De Scalzi, Giampaolo Casati ad arricchire il tutto con le loro personalità.
Il Blues è la casa da cui partire e a cui tornare dopo un lungo viaggio: Bonfanti spazia tra tutti i generi che più ama e lo fa senza compromessi, sostenuto dalla sua collaudata band con Alessandro Pelle alla batteria, Nicola Bruno al basso e Roberto Bongianino alla fisarmonica e da una poderosa sezione fiati.
Non c’è sfoggio né vanto, anzi una sorta di pudore e riservatezza nei racconti di Bonfanti: viene dato largo spazio agli amici ai compagni di sempre, mentre passano velocemente i grandi nomi con cui è venuto in contatto in 40 anni di carriera, come se fosse un caso, quasi scusandone con delicatezza e senza auto-celebrazione.
70 minuti di musica da ascoltare, 80 pagine da leggere, per questo Elastic Blues, che tiene fede al suo titolo, ricco di idee. Un universo musicale che apre prospettive con angolature diverse, che supera i generi, ma se proprio volete ci troverete blues, rock, folk, funk e persino jazz; brani cantati in inglese e in genovese o non cantati affatto che descrivono perfettamente il percorso che lo ha reso il musicista di oggi. Dice Bonfanti: “Ero partito con questa idea: mi regalo un disco per i 60 anni intimo, voce e chitarra, me le suono e me le canto. E poi? E poi più ci chiudevano, più ci toglievano bellezza, più ci accollavano responsabilità, più forte cresceva il desiderio di coinvolgere altre persone. E più noi diventavamo inutili, non essenziali, improduttivi, insomma invisibili, più io vi vedevo. Vedevo i musicisti che non suonavano più, i fonici, i tecnici, i negozi di dischi, i gestori di locali e teatri, gli organizzatori di eventi, le professionalità cancellate, gli investimenti persi, le entrate mancate, le occasioni perdute che per loro natura non possono tornare e di cui nessuno parla. E allora ho pensato, nel mio piccolo, li faccio suonare io, con me: la mia musica che diventa nostra”.