INGRESSO:
15 EURO SE SEI SOCIO ARCI (hai già la tessera Arci di quest'anno)
Per i non tesserati, 30 EURO comprensivo di tessera Arci (durata tessera: dal 1/10/2022 al 30/09/2023)
ATTENZIONE - Attualmente sono TERMINATI I POSTI A SEDERE pertanto abbiamo chiuso le prenotazioni - chi vuole può comunque venire senza prenotazione e RESTARE IN PIEDI
ATTENZIONE: Se, dopo aver prenotato, vi trovaste nell'impossibilità di venire, Vi preghiamo di avvisarci inviando una mail.
Vi preghiamo inoltre di arrivare puntuali. In caso di ritardo, dopo le 21.45 i posti a sedere potrebbero essere riassegnati ad altre persone.
APERTURA DEL CLUB AL PUBBLICO: ore 20.45.
INIZIO CONCERTO: ore 21.15
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"La mia più grande ambizione è quella di fare in modo che la gente possa capire chi sono io attraverso la mie canzoni, cosa che non è ancora successa” (Luigi Tenco)
La vita e la musica di Luigi Tenco coincidono a tal punto che potremmo dire che egli visse e morì unicamente per la sua arte.
Si affermò in un periodo di grandi cambiamenti sociali e con tutti gli altri cantautori "genovesi" partecipò con estrema compenetrazione e coerenza alla rottura con la musica tradizionale italiana.
Introverso e affascinante, Tenco cantò ovviamente anche l'amore, ma lo descrisse da una prospettiva esistenziale fino ad allora inesplorata, intrisa di critica sociale.
Sicuramente, fra tutti i suoi "colleghi" genovesi fu quello maggiormente influenzato dai cantautori, dagli scrittori dell'esistenzialismo francese e soprattutto dalla musica Jazz.
L'intento dei musicisti, Anna Sini alla voce, Piero Trofa al pianoforte, Enrico Testa Chitarra e armonica cromatica, Riccardo Barbera al contrabbasso, è quello di far rivivere il mondo di Luigi Tenco e le atmosfere della sua musica.
Lo spettacolo propone una carrellata delle canzoni più significative del cantante morto suicida nel 1967.
I brani si alterneranno alla narrazione di suggestioni del suo pensiero.
“Non si vive per riuscire simpatici agli altri. A me i soldi, il successo, non interessano, li lascio a quelli più furbi di me in questo genere di cose”. (Luigi Tenco)