Il Count Basie Jazz Club, in Vico Tana sulla scalinata di Santa
Brigida, si trova all'interno delle fondamenta dell'antico convento di
Santa Brigida che risale al 1400.
Pietra ed archi rendono gli ambienti accoglienti e suggestivi e conferiscono
al locale un'acustica invidiabile. Bancone e arredo d'antiquariato completano
l'opera.
E' un luogo affascinante, che trasmette magia e racconta storie che vengono
da lontano.
L'atmosfera è familiare e tutto lo staff
dei soci che gestisce la sala lo fa con energia e passione: il risultato
è quello di un luogo essenziale e ospitale, un luogo dove la musica
regna sovrana.
Il Count Basie Jazz Club è aperto il venerdì, il sabato, e alcune domeniche pomeriggio, da inizio ottobre a fine giugno ed organizza circa 80 eventi di sola musica live all’anno senza contributi pubblici né privati ma con la sola attività del gruppo di soci attivi .
Nello specifico, i venerdì sono contraddistinti due volte al mese dalle Jam session: apre la serata una open band selezionata dalla Direzione Artistica per poi cedere il passo alla Jam session vera e propria all’insegna della condivisione, del divertimento e dell’energia con musicisti della scena locale. Viene dato ampio spazio anche agli allievi del corso di Jazz del Conservatorio Paganini e naturalmente a giovani talenti (anche “alle prime armi”) del Jazz e del Blues. Il Club, nel suo spirito di aggregazione culturale e sociale, porta avanti questa tradizione fin da subito: un’esperienza unica che ricorda la New York degli anni quaranta dove musicisti famosi come Ben Webster e Lester Young incontravano i giovani dell’era bebop come Charlie Parker, Dizzy Gillespie o Thelonious Monk.
Sempre al venerdì poi ci sono le serate di Danza Blues e altri concerti in stile vario.
Il sabato invece è dedicato ai grandi concerti con artisti del panorama nazionale e internazionale del Jazz, del Blues e della musica d’autore.
La domenica (pomeriggi) si da spazio una volta al mese alla rassegnaa "Altri Suoni", la proposta del Count Basie Jazz Club dedicata a tutti i progetti alternativi senza confini di epoca e di genere, dove il confronto fra pubblico e artista è ingrediente primario dell'estetica di una stagione diversa e innovativa.
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L'ingresso avviene
con tessera Arci annuale,
sottoscrivibile presso la nostra biglietteria. Per tutte le informazioni sulla tessera Arci clicca qui.
Una volta associati tramite tessera Arci, l’ingresso è libero per alcune serate, mentre per altre è previsto un ingresso necessario, naturalmente, alla copertura delle spese ordinarie e straordinarie del Club.
Il palco è attrezzato con pianoforte a coda, batteria e completo di amplificazione. La direzione artistica è a cura del Comitato Programmazione.
Il Count Basie Jazz Club è utilizzato per molte attività
dei soci, sia culturali che ricreative tra cui sala prove, eventi e feste.
Corsi di musica d’insieme e masterclass a tema con grandi artisti
Fiore all’occhiello dell’Associazione è la sua sezione di didattica musicale laboratoriale per i soci: il COUNT BASIE LAB, che organizza da molti anni prestigiose masterclass con grandi artisti. Incontri laboratoriali per “toccare con mano” i segreti dei grandi maestri della musica nazionale e internazionale: dalla tecnica all'espressione fino allo sviluppo e incontro delle singole esperienze emotive.
Inoltre trovate i corsi settimanali di musica d’insieme coordinati dall’esperto sassofonista genovese Stefano Riggi: una palestra per mettere in pratica e arricchire le conoscenze per imparare a suonare in concerto divertendosi e divertendo.
William "Count" Basie nacque a Red Bank il 21 agosto 1904 e morì a Hollywood il 26 aprile 1984.
Count Basie fu una delle figure di riferimento attraverso tutta la storia della musica afro-americana del '900. Count fu celebre per il suo swing travolgente, fondò e condusse una delle più incredibili Big Band della storia, contrassegnando ogni sua performance con energia, purezza del linguaggio jazzistico, dinamica e grande senso dell'intrattenimento.
Centinaia sono le sue collaborazioni e le sue incisioni, considerate ancora oggi dalla critica come modelli insuperati nell'ambito del linguaggio jazzistico.
Venne soprannominato "The Count" (Il Conte), perché
la critica del suo tempo lo voleva antagonista di un altro celebre direttore
d'orchestra: Edward "Duke" Ellington (soprannominato appunto
"The Duke" - Il Duca).